Come ottenere la valutazione ottimale dei tuoi diamanti usati

valutazione diamanti usati

Come si ottiene la valutazione ottimale dei diamanti usati?

Queste pietre preziose, perfette per celebrare un’occasione speciale, ma anche per realizzare una solida forma di investimento, devono essere identificate e definite dal punto di vista fisico da gemmologi certificati, le uniche figure professionali autorizzate a rilasciare un certificato gemmologico.

In questo documento saranno indicati con chiarezza tutti i parametri necessari per effettuare una stima puntuale e aderente alle caratteristiche del diamante.

La definizione delle caratteristiche fisiche di un diamante

I diamanti non sono tutti di eccellente qualità: di quelli estratti soltanto il 5% finisce in gioielleria, il restante 95%, di qualità medio-bassa, viene utilizzato per scopi industriali o per lucidare le pietre più preziose.

L’ingresso in un laboratorio di gemmologia e la sola analisi visiva non determinano però automaticamente il valore della gemma.

Per comprendere la portata di una pietra è necessario effettuare una serie di esami che, grazie all’utilizzo di una strumentazione specifica, permetteranno di identificare la specie mineralogica alla quale appartiene il minerale.

Il secondo passaggio consiste nella valutazione dell’origine naturale o sintetica del diamante.

Questo processo è complesso e necessita di un’attenta valutazione, basti pensare che la formula chimica le proprietà fisiche sono le stesse in entrambe le pietre.

A differenziarle sono soltanto le caratteristiche interne di accrescimento e la presenza di inclusioni tipiche. Questi due elementi sono visibili al microscopio e soltanto un gemmologo professionista può riscontrarli e quindi certificare.

La stima del prezzo dei diamanti usati

Il diamante non è soltanto una pietra da regalare in un’occasione speciale. In molti casi, questi gioielli così preziosi rappresentano anche una forma sicura e redditizia di investimento. Ma come si fa a stabilire il prezzo dei diamanti usati?

L’iter che abbiamo analizzato nel paragrafo precedente è essenziale, ma non è sufficiente perché i diamanti sono pietre che necessitano di una valutazione che tiene conto di un insieme di criteri.

Per attribuire il giusto prezzo al proprio gioiello non basta rivolgersi a un compro diamanti. Il gioiello deve essere corredato da un certificato emesso da un laboratorio indipendente e imparziale di gemmologia.

Nel documento dovranno essere indicate alcune caratteristiche specifiche come forma, misura, la presenza di eventuali interventi esterni subiti dalla pietra nel tempo e l’elenco delle famose 4C, necessarie per avere il quadro completo relativo al valore del diamante.

Cosa sono le 4C?

Il prezzo di un diamante cambia in base a quattro fattori: taglio, purezza, caratura e colore. Vediamoli nel dettaglio.

  • 1) Il colore (Color)
    Il colore incide in maniera notevole sulla quotazione finale di un diamante.
    L’esame è complesso e deve tener conto di parametri come la tonalità, la tinta e la saturazione.
    In linea di massima però, possiamo affermare che i riflessi del colore nei diamanti bianchi sono considerati difetti mentre nei fancy è sono indice di qualità.
    Lo standard di riferimento internazionale è la classificazione GIA.
  • 2) La purezza (Clarity)
    Da un punto di vista strettamente teorico, il diamante perfetto è quello privo di qualsiasi imperfezione rilevabile al microscopio o alla lente a 10 ingrandimenti.
    Questa tipologia di diamante però è rara e quindi estremamente preziosa.
    I diamanti solitamente presentano al loro interno dei piccoli difetti che prendono il nome di inclusioni: più sono piccole, maggiore è il valore della pietra.
    Se il diamante è composto soltanto da inclusioni viene classificato come diamante nero.
    La classificazione del diamante dipende quindi dalla tipologia, dalle dimensioni e dall’ubicazione delle singole inclusioni.
  • 3) La caratura (Carat)
    Il carato, l’unità di misura del peso delle pietre, permette di pesare i diamanti in modo molto preciso, fino a un centesimo di decimale, e corrisponde a 0,20 grammi.
  • 4) Il taglio (Cut)
    Questo è l’unico elemento delle 4 C a non essere determinato dalla natura ma dall’uomo.
    Il taglio si riferisce alle proporzioni del diamante e alle differenze tra la parte inferiore della pietra e quella superiore.
    I tagli migliori rifrangono la luce in modo più incisivo e forte, la gemma sembra più “scintillante”.
    Un taglio errato impedisce alla luce di riflettere sulle superfici della pietra.

Tra i parametri necessari per la valutazione del diamante ricordiamo anche la fluorescenza, la simmetria, le proporzioni e la finitura.

La valutazione finale

Chi stabilisce il prezzo finale del diamante?

Nel nostro Paese è possibile affidarsi alla valutazione effettuata dai periti che lavorano per i tribunali, le case d’aste o le assicurazioni.

Queste figure professionali (Appraiser), partendo dall’esame dei certificati gemmologici, forniscono la quotazione della pietra.

La migliore quotazione dei diamanti sul mercato può essere effettuata utilizzando il Rapaport, il listino più usato al mondo e aggiornato periodicamente sulla base dell’andamento dei mercati internazionali.

In conclusione, per la valutazione ottimale di un diamante usato è indispensabile rivolgersi ai professionisti del settore.

L’Istituto Gemmologico Roma – IGR Diamanti Roma, forte di una lunga esperienza nel settore della compravendita di preziosi nel territorio di Roma e preziosi, ha creato un polo di consulenza per l’acquisto e la vendita di articoli di gioielleria e pietre preziose.

Uno degli elementi più importanti dell’attività è la presenza di un laboratorio indipendente e imparziale, dotato di strumenti all’avanguardia, la cui attività è finalizzata al rilascio di certificati attestanti le esatte caratteristiche delle gemme.

IGR Diamanti Roma opera nel rispetto delle norme e malate dall’Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI) per offrire un servizio di consulenza a privati e a professionisti del settore.

Ogni certificato reca la numerazione e la firma del gemmologo che ha effettuato l’analisi. I documenti sono redatti secondo gli standard del Collegio Italiano Gemmologi.

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